La settimana appena conclusa lascia adito a diverse interpretazioni , partiamo dagli Stati Uniti, le parole di Bernanke di fronte al congresso hanno evidenziato una situazione economica in ripresa, come già detto in precedenza, ma non tale da permettere alla FED un ridimensionamento della politica espansionistica.
Altro elemento da prendere in considerazione è il fatto che all'interno della stessa FED la spaccatura è netta circa la continuazione del QE, come emerso dalle minute. Quindi considerando questi due elementi è molto probabile che da fine anno o quantomeno dopo l'estate la FED inizierà a ridurre il QE.
Fatte queste considerazioni bisogna adesso porsi una domanda, se i listini azionari sostenuti da questa enorme ondata di liquidità hanno messo a segno record su record, quando questa non ci sarà più e l'economia reale ancora balbetta, quale sarà la reazione sui mercati?
A mio avviso, anche se è presto per dirlo le prime avvisaglie di quello che potrebbe accadere si sono viste con la reazione sui mercati Giapponesi degli ultimi due giorni.
Difatti anche qui ci troviamo in una condizione, oserei dire di mercati dopati dal flusso di liquidità immessa che ha spinto i listini al rialzo ma non sostenuti da volumi adeguati a sostenere un ritmo di crescita cosi frenetico.
Per quanto riguarda i mercati valutari vista l'attuale curva dei tassi, il vecchio connubio borse su euro su, è ormai solo un ricordo, è infatti cambiata la correlazione inversamente ed anche nei rapporti tra le valute stesse la condizione è mutata trovandoci adesso in un mercato dollaro centrico.
La prossima settimana si parte con un lunedi a regime ridotto visto la festività sia negli USA che in Gran Bretagna, quindi lecito aspettarsi volumi ridotti e scarsi movimenti.
Vi rinnovo l'appuntamento quotidiano sul nostro sito con l'analisi del giorno e gli spunti operativi.
Francesco Dipino
Francesco Dipino
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