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Disclaimer

Aggiornamento dei mercati valutari e non solo!

Prima di entrare nel vivo di questo report è d'obbligo da parte nostra ringraziarvi per il supporto che ci date espresso attraverso le tante mail di condivisione e ringraziamento che ci giungono, quindi consentitemi questa volta di ringraziarvi apertamente di tutto!!

La settimana si è conclusa con gli eventi drammatici di Oslo che probabilmente si rifletteranno sui mercati nelle prossime settimane, ci uniamo nel cordoglio per le vittime degli attentati e ci auguriamo, anche se utopisticamente, che fatti del genere non accadano più in nessun luogo del mondo.

ANALISI MACROECONOMICA

Dunque l'Europa si è mossa!! Il piano messo a punto dai capi di stato europei e più in particolare dalla Merkel e da Sarkozy, ha rivitalizzato sia i mercati azionari che la moneta unica, scontata la notizia positiva e con lo, almeno per il momento, scongiurato default della Grecia, l'attenzione ora rimane puntata sull'attuazione del piano stesso.

I prossimi mesi saranno determinanti in quanto il suddetto piano apre ancora una volta il capitolo Eurobond, la mia visione in tal senso è che se anche l'incremento del fondo salva stati dovrebbe garantire a tutti i membri sonni più tranquilli, quello di cui l'Europa avrebbe realmente bisogno è una politica comune che non renda vani gli sforzi e i sacrifici che tutti siamo chiamati a fare per far fronte a questa situazione.

Difatti se l'UE non fa un passo avanti per creare una vera unione attraverso gli Eurobond resta una preda facile in quanto avanza in ordine sparso e paesi fragili come i P.I.I.G.S. saranno sempre in balia della speculazione.

Oltreoceano la situazione non è migliore, per fare un esempio stati come il New Jersey e la California presentano conti non migliori della Grecia, ma il tutto viene smorzato dallo scudo federale esistente che mette detti stati al riparo. L'unica arma che l'Europa può sfoderare è puntare alla crescita attraverso programmi che possano ridurre drasticamente la disoccupazione e che mettano le nuove generazioni in condizioni di reintegrarsi in una società che ai loro occhi si rende despota.

La situazione USA come detto non è certamente migliore rispetto all'Europa, ma la loro coesione di intenti li rende sicuramente più forti e meno vulnerabili. All'audizione di Bernanke di fronte al congresso per la relazione semestrale dell'andamento dell'economia, alla domanda di un senatore Bernanke ha risposto "It's no money", no l'oro non è denaro!! E facendo riferimento alla crisi di liquidità, non ha escluso nuove iniezioni di liquidità, aggiungendo che il vero pericolo per l'economia americana è la deflazione.

Quindi anche l'America non ha scelta deve entrare in una mentalità di austerity per risollevarsi, la vecchia filosofia consumo oggi e pago poi deve essere accantonata, basti pensare che Washington paga 4,5 miliardi di dollari al giorno di interessi.

ANALISI DEI MERCATI

Dopo l'avvio di settimana decisamente nero i listini azionari europei hanno recuperato molto del terreno perso in particolar modo il FTSE MIB si è riportato sopra quota 19000, sfiorando la soglia soglia dei 20000 punti, come indicato nel precedente report passata area 19100 punti probabili escursioni sopra quota 20000 in questa settimana con proseguimento rialzista sopra quota 20600.

Il DAX recupera anch'esso terreno anche se in misura ridotta, visto che sarà la Germania ad accollarsi la gran parte del sacrificio per il salvataggio della Grecia. La chiusura di venerdi vede l'indice riportarsi sopra quota 7300 attestandosi a 7348 punti da qui probabili sviluppi rialzisti fino in area 7500, la mancata tenuta al di sopra di 7300 potrebbe innescare sviluppi ribassisti fino in area 7000.

Per quanto riguarda i listini americani bene il DOW JONES che si riporta sopra quota 12500 punti, anche se resta da passare l'area di 12720 a conferma di ulteriori rialzi, se non devesse riuscire lo sforamento di detta area possibili sviluppi ribassisti fino in area 12250. Stessa situaziione per il listino tecnologico che si attesta in chiusura sopra area 2400 punti e solo una tenuta di detta area potrebbe consentire sviluppi rialzisti fino a 2650/2700 punti. Il ritorno sotto 2400 potrebbe causare una discesa fino in area 2300 con estensioni fino a 2250.

Per il petrolio cambiato il contratto ora il riferimento è quello con scadenza settembre, e come indicato nel precedente report la rottura dell'area di 97.40$ ha portato i prezzi fino a 100$ al barile. Per questa settimana con la tenuta di area 99$ possibili spinte rialziste fino a 104$, la mancata rottura della soglia dei 100$ potrebbe riportare i prezzi 94.50$.

ANALISI VALUTE

Dopo il test di area 1.4000 il cambio euro dollaro sulla scia di quanto sopra esposto si riporta sopra 1.4400, livello di maggior interesse al rialzo è la rottura di 14404, che potrebbe innescare nuovi rialzi fino in area 1.4700, mentre al ribasso l'area da monitorare è 1.4282, con possibili sviluppi ribassisti in area 1.4160 prima e 1.4000 poi.

Per il cable la rottura di 1.6340 potrebbe spingere i prezzi fino 1.6550, al ribasso sotto 1.6235 possibili test di 1.6000.

Per il cambio USD/CHF dopo i minimi fatti registare e con il leggero ottimisismo sui mercati, il franco perde un po della sua forza possibili test di area 0.8350 sopra la quale si potrebbero ritestare i massimi di periodo in area 0.8550, il mancato superamento dell'area 0.8270 potrebbe causare nuovi minimi sotto area 0.8080.

Infine per il cambio USD/JPY probabile escursioni fino ai minimi storici con la rottura di area 78.00, viceversa la tenuta di quest'area potrebbe riportare i prezzi fino 79.50/80.00.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco


Disclaimer

Analisi macroeconomica della settimana, con relativi livelli per spunti operativi!

Il vento della crisi mondiale continua a soffiare sempre più forte, ma quello che a nostro avviso è ancor peggio è il fatto che chi dovrebbe infondere la necessaria sicurezza e tranquillità, non sembra minimamente interessato a quanto sta accadendo e la logica degli interessi continua a mietere vittime fra i membri di una Europa sempre più allo sbando e che si preoccupa attraverso i suoi organi (non eletti dal popolo, BCE, FMI) di fare solo ed esclusivamente gli interessi delle banche e di proteggere le loro esposizioni sui debiti pubblici dei P.I.I.G.S., obbligando questi stessi paesi ad adottare misure di austerity, che detto francamente non serviranno a salvare questi paesi dal collasso ma solo ed esclusivamente a far rientrare le banche dei propri soldi, riversando l'intero onere di questa situazione ancora una volta sulla popolazione con tagli ai servizi sotto varie forme che non faranno altro che dare il definitivo colpo di grazia.

 A nostro avviso Grecia, Irlanda e Portogallo sono già con un piede e mezzo fuori dall'unione monetaria in quanto i vari piani di austerity, non serviranno a rilanciare la crescita in questi paesi, chi forse ha ancora qualche fievole speranza di evitare un tale tracollo sono Spagna e Italia, ma dovranno essere i governi nazionali ad attuare misure tali da poter rilanciare la crescita.

Fatta questa premessa vorrei focalizzare la vostra attenzione sui risultati dello Stress Test fatto dalle principali banche europee, i risultati diffusi sono incoraggianti stando alle varie agenzie in quanto solo 8 non hanno passato il test e più in particolare 5 spagnole 2 greche ed 1 austriaca.

Dunque vi chiederete voi una buona notizia, mi spiace deludervi cari lettori, quello che forse non tutti sanno è che detto Stress Test è stato simulato non prendendo in considerazione l'eventuale e secondo noi imminente default della Grecia, per fare un esempio calzante è come se facessimo i crash test per le auto simulando scontri a 30 KM orari, quando poi l'auto in questione può raggiungere i 200 km orari.

Guardando oltre Oceano la situazione non migliora se entro il 2 Agosto la Casa Bianca non aumenterà il tetto del debito con un accordo bipartizan, potremmo assistere al primo default nella storia degli Stati Uniti, anche se dopo il monito lanciato da Bernanke all'audizione dinanzi al congresso le tensioni fra democratici e repubblicani sembrano attenuarsi, il tutto è stato poi sancito nellla conferenza tenuta dal Presidente Obama che a differenza di quanto accaduto in Europa ha chiaramente fatto riferimento ai sacrifici da fare per risollevare le sorti del paese e che tali sacrifici dovranno arrivare soprattutto dalla classe più forte del paese.

ANALISI DEI MERCATI

La settimana si è conclusa con parziali recuperi dopo le perdite fatte registrare ad inizio settimana, l'indice italiano FTSE MIB sotto attacchi speculativi si attesta in chiusura venerdi a 18450 punti restando comunque sotto pressione ed in attesa della reazione degli operatori del risultato degli Stress Test i cui risultati sono stati comunicati a mercati chiusi, a nostro avviso l'onda speculativa si è tutt'altro che fermata e ci aspettiamo una settimana ancora con grosse pressioni, livello di interesse è area 19100 oltre la quale cambierebbe la situazione .

Per quanto riguarda il DAX chiaramente risente anch'esso della situazione, anche se meno marcata la pressione dovrebbe farsi sentire anche su questo listino la prossima settimana monitorando area 7300 per possibili sviluppi rialzisti.

Per il FTSE di Londra area da monitorare a nostro avviso è 5900 solo sopra tale livello possibili spinte rialziste.

Per gli indici americani situazione analoga ai listini europei, anche se come detto le parole del Presidente USA sembrano essere state accolte bene dai mercati, a livello operativo vediamo punto chiave area 12500 per il DOW JONES con sviluppi rialzisti sopra tale area, per il NASDAQ stesso discorso e l'area da monitorare è 2400.

Uno sguardo al petrolio che in settimana si era riportato sopra i 99$ al barile per poi ripiombare giovedi a 94.50$, nella giornata di venerdi il prezzo recupera terreno attestandosi in area 97.40 area di resistenza oltre la quale potremmo assistere a nuovi test dei massimi di periodo con violazione dei 100$ al barile.

ANALISI VALUTE

Con l'Euro ed il Dollaro legati alle loro vicende politiche interne durante tutta la settimana sono stati premiati sia YEN che CHF con quest'ultimo che si rafforza enormemente in seguito ai venti di crisi.

La Sterlina britannica soffre della cattiva situazione europea e del ristagno dell'economia interna che continua ad avere una crescita molto bassa.

Per quanto riguarda i cambi EUR/USD si attesta in chiusura in area 1.4160 area da monitorare con attenzione, per cable l'area di maggior interesse è 1.6113.

Come detto sopra si rafforzano sia YEN che CHF portando il cambio USD/JPY sui minimi storici mentre USD/CHF continua a farne di nuovi registrando l'ultimo a 0.8085.

Passiamo ora ai consueti livelli

EUR/USD

Come detto livello di riferimento è 1.4160 sopra troviamo 1.4221 - 1.4282 - 1.4343 - 1.4404 - 1.4526. Sotto abbiamo invece 1.4099 - 1.4038 - 1.3977 - 1.3916 - 1.3855 - 1.3794 - 1.3733 - 1.3672.

GBP/USD

Il punto di riferimento è 1.6113 sopra tale livello troviamo 1.6174 - 1.6235 - 1.6266 - 1.6327 - 1.6357 . Sotto abbiamo invece 1.5990 - 1.5930 - 1.5869 - 1.5808 - 1.5747 - 1.5686 - 1.5625.

USD/CHF

Il livello di maggior interesse è 0.8179 sopra abbiamo 0.8240 - 0.8301 - 0.8362 - 0.8423 - 0.8484 - 0.8545. Sotto abbiamo 0.8085 - 0.8057 - 0.7996 - 0.7935 - 0.7874 - 0.7813.

USD/JPY

Punto di riferimento è 78.91 sopra troviamo 79.30 - 79.69 - 80.08 - 80.47 - 80.86 - 81.25. Sotto abbiamo invece 78.71 - 78.32 - 78.13 - 77.73 - 77.34 - 76.95 - 76.56.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco

Report settimanale: Lo scenario dei mercati valutari e non solo !

Gli scenari che da tempo andiamo prospettando attraverso questo report, che è e resta il nostro punto di vista personale e come tale quindi opinabile, non deve e non vuole suscitare angosce, ma semplicemente cerca di fare chiarezza laddove la palese carenza di informazioni oggettive è visibile a tutti, tranne a chi, forse consapevolmente non vuol vedere.

Dunque cerchiamo di andare con ordine la settimana appena conclusa è stata caratterizzata ancora una volta da continui colpi di scena degni del miglior film thriller, difatti mentre l'attenzione di tutti era rivolta alla Grecia ed alla sua drammatica situazione finanziaria, ecco che nonostante vi fosse un accordo non scritto sul non comunicare report sulle economie a mercati aperti, arriva come un fulmine a ciel sereno da parte di Moody's il declassamento a junk del debito portoghese, che chiaramente innesca forti vendite sui listini mondiali.

Se questo non bastasse a creare incertezza sui futuri scenari economici ecco intervenire il comparto europeo, che attraverso vari membri della BCE e dell'UE, tuonano contro l'oligopolio dettato dalle tre grandi agenzie di rating americane, e gettano le basi per la futura nascita di un agenzia di rating europea.

A questo punto in me inizia sinceramente a nascere un forte senso di smarrimento!!

Questo perchè mi chiedo a cosa possa servire tale agenzia?
Queste dichiarazioni contro le agenzie americane sono state fatte perchè forse lanciano un monito sull'operato dei nostri governanti?
A questo punto e dopo tutto quello che è stato detto, e cioè tutto e il contrario di tutto, a chi credere?

Spero in tutta sincerità nelle prossime settimane di poter avere risposta a questi quesiti che credo siano nati anche in voi.

Fatta questa breve premessa andiamo avanti a guardare in casa nostra, perchè a questo punto cominciò seriamente a temere che i prossimi siamo noi, del resto la manovra presentata in fretta ed in anticipo mi preoccupa e non poco, sia per i contenuti della stessa sia perchè tutto sommato scarica i reali e difficoltosi impegni che si assume nei prossimi anni.

Tali preoccupazioni arrivano anche dai mercati difatti lo spread nei confronti dei bund tedeschi è schizzato ai massimi facendo registrare nuovi record e non solo, nella giornata di venerdi il listino italiano FTSE MIB è andato letteralmente a fondo con picchi fino a - 4% assestandosi in chiusura a - 3,48% e con il comparto bancario sotto una fortissima pressione.

Allargando la nostra visione e puntando lo sguardo sull'intera Europa visti anche i dati macroeconomici diffusi in settimana le preoccupazioni crescono il tutto accompagnato dal preannunciato ed atteso rialzo del tasso da parte della BCE.

Come già nella scorsa settimana segnali di ripresa, che rivitallizzano sia i mercati borsistici asiatici che americani, arrivano dagli USA dove forse la maggior concretezza della classe politica riesce ad imprimere la propria forza.

Analisi dei mercati

Dunque come accennato settimana difficile sui mercati borsistici con vendite diffuse, ma che trovano i loro picchi nel settore bancario, il FTSEMIB sotto attacchi speculativi venerdi è il peggiore d'Europa attestandosi in chiusura poco sopra quota 19000 a 19049 portandosi cosi sui minimi da inizio anno.

 Il DAX se pur in flessione si mantiene sopra 7400 punti. Il FTSE di Londra perde in chiusura quota 6000, ma riesce comunque come l'indice tedesco a contenere le perdite. Per quanto riguarda gli indici americani dopo i rialzi dei giorni precedenti respirano con probabili prese di beneficio nella giornata di venerdi con perdite contenute nel mezzo punto percentuale. Molto bene durante tutta la settimana l'indice NIKKEI anche se finisce la serie positiva con sette sedute consecutive al rialzo.

Analisi valute

Con l'Europa "sotto attacco" a farne le spese da inizio settimana è chiaramente la moneta unica che perde terreno nei confronti di tutte le altre valute, male anche la sterlina che anche per diversi dati macroeconomici diffusi inferiori alle attese perde anch'essa terreno soprattutto nei confronti di YEN e CHF che dopo un inizio di settimana in sordina riescono nelle giornate conclusive della settimana a recuperare nei confronti delle altre valute.

Passiamo ora ai livelli settimanali

EUR/USD

Il livello di riferimento della settimana è 1.4282 sopra tale livello troviamo 1.4343 - 1.4374 - 1.4404 - 1.4465 - 1.4496 - 1.4526. Sotto abbiamo invece 1.4221 - 1.4191 - 1.4160 - 1.4099 - 1.4038 - 1.3977 - 1.3916.

GBP/USD

Il livello di maggior interesse è 1.6113 sopra abbiamo 1.6144 - 1.6205 - 1.6235 - 1.6296 - 1.6357. Sotto troviamo invece 1.6022 - 1.5991 - 1.5930 - 1.5869 - 1.5839 - 1.5808 - 1.5747.

USD/CHF

Punto di riferimento è 0.8423 sopra troviamo 0.8484 - 0.8514 - 0.8545 - 0.8606 - 0.8667. Sotto invece 0.8362 - 0.8301 - 0.8240 - 0.8209 - 0.8179.

USD/JPY

Punto di riferimento è 80.47 sopra abbiamo 80.86 - 81.25 - 81.64 - 82.03 - 82.42 - 82.81. Sotto troviamo 80.08 - 79.69 - 79.30 - 78.91.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco


Disclaimer

Oltre 500 Pips con questi due ordini ancora open!

Oltre 500 pips con i nostri ordini su Eur/Usd ed Eur/Jpy, ovviamente teniamo altre posizioni su altre coppie e sugli indici , ma penso bastano solo questi due per farti capire come lavoriamo noi.

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Le strategie da noi utilizzate sfruttano dei momenti ben precisi per inserire i nostri ordini, oltretutto con un rischio iniziale abbastanza contenuto .

Certamente non è tutto, questo risultato lo si può ottenere grazie ad una corretta gestione dell'ordine.

Al tuo successo
Domenico



Disclaimer

Novità in arrivo insieme al report di questa settimana!...

Come anticipato nel precedente report la settimana è stata caratterizzata dalla situazione greca, difatti nella giornata di mercoledi con il voto a favore del piano di austerity proposto da PM greco Papandreou, la Grecia e l'Europa possono tirare un sospiro di sollievo. Sollievo che a nostro avviso ci conforta poco e di seguito cercherò di spiegare il perchè.

Dunque se da un lato le condizioni che FMI e UE avevano posto alla Grecia affinchè potesse essere erogata la tranche di aiuti di 12 miliardi sono state "attuate", dall'altro lato la situazione resta molto preoccupante. Difatti se tali aiuti permetteranno alla Grecia di sopravvivere per altri due mesi, il nostro interrogativo è che cosa succederà dopo.

Per intenderci il piano messo a punto dal governo greco su indicazioni degli esperti della BCE, permette sì di allungare i tempi, ma è altresì vero che lo fa a scapito del sociale con una serie di tagli alla spesa sociale, che non consentono di garantire i minimi servizi sociali degni di un paese occidentale. A dimostrazione di quanto diciamo ci sono i movimenti deicosidetti "indignatos" che tramite il web con un tam tam costante stanno dando vita a continue manifestazioni di piazza per esprimere tutto il loro dissenso, manifestazioni che troppo spesso stanno finendo con scontri e che fanno nascere in noi ulteriori timori. Detto questo altro aspetto da considerare con estrema attenzione è il fatto che, se questi aiuti consentiranno di rimborsare integralmente i titoli di stato in scadenza, è anche vero il fatto che le banche saranno obbligate a riacquistare titoli greci con scadenze lunghe e cedole basse, e dovranno essere acconto agli stati nell'allargamento al settore privato del rifinanziamento del debito greco, tutto questo lascia a nostro avviso trapelare quanto poco a livello europeo si creda ad una reale ripresa della Grecia, e tutto quanto detto finora ci fa pensare semplicemente al vecchio detto mal comune mezzo gaudio.

Ad aggravare la situazione a livello europeo, si aggiunge il nostro bel paese, in settimana infatti il governo con il nuovo piano finanziario ha sostanzialmente ammesso di averci "mentito" per due anni durante i quali si diceva che il nostro paese era ormai fuori dalla crisi, ed invece il fatto di dover trovare 40 miliardi per evitare di finire come la Grecia dimostra il contrario. Ma il fatto ancor più precoccupante a nostro avviso sono i mezzi per trovarli quelli che ci preoccupano, difatti se da tutte le parti continuano a focalizzare l'attenzione solo sui tagli alla spesa per la politica, che è sicuramente ben accetta anche da parte nostra, resta il fatto che detti tagli stando alle stime degli esperti dovrebbero consentire di risparmiare circa 6/7 miliardi, è dunque d'obbligo da parte nostra spostare l'attenzione sul restante e chiederci dove si reperiranno i restanti 33/34 miliardi? La domanda non sembra interessare le maggiori testate giornalistiche nè tantomeno i vari TG nazionali.

La risposta purtroppo dobbiamo ancora una volta cercarla fra le riga, e da quello che d'impatto ci pare capire la parte mancante arriverà da ulteriori tagli al welfare e introiti maggiori derivanti dall'aumento delle tasse e lotta all'evasione fiscale, vera piaga sociale nel nostro paese. Il problema quindi anche per il nostro paese resta la crescita che rimane fra le più basse d'Europa e detto programma finanziario non sembra preoccuparsi di questo fattore che resta a nostro avviso il fulcro principale per risollevare le nostre sorti e evitarci drammi come quello che stanno vivendo i greci.

La crisi mondiale in atto non risparmia nessuno anche dal Regno Unito arrivano dati macro circa la crescita davvero molto preoccupanti con timori per aumento dell'inflazione, ed anche il Giappone, anche in conseguenza delle recenti catastrofi naturali e non, comincia ad annaspare con dati macro inferiori alle attese e situazione di crescita quasi in stallo, per quanto riguarda invece gli elvetici unica preoccupazione rimane una moneta eccessivamente forte, anche se nell'ultima settimana ha perso terreno nei confronti di tutte le altre valute, forse stando ad alcuni rumors con l'intervento della SNB.

Per quanto riguarda gli USA la situazione non sembra essere mutata rispetto alla scorsa settimana nel senso che anche qui la situazione è tutt'altro che rassicurante. Infatti il congresso continua a rimandare l'appuntamento per affrontare il problema del debito pubblico che continua a crescere e anche se alcuni dati macro danno qualche segno di ripresa anche per gli Stati Uniti il nocciolo della questione rimane limitare il debito. A nostro avviso la FED sembra essere orientata a continuare su questa politica monetaria, e cioè cercare di indebolire il dollaro per poter cercare di far fronte più agevolmente agli interessi da pagare, situazione evidenziata anche dall'agenzia di rating cinese Dagong.

Infine un ultimo appunto riguardo proprio la Cina che con il dato macro circa la crescita in calo rispetto alle attese comincia ad essere attratta anch'essa da questo circolo vizioso innestatosi a livello mondiale.

Novità!!!...

Da questa settimana inseriremo nel nostro report anche uno sguardo alle borse in particolar modo agli indici sia europei che americani ed al petrolio, sprerando di farvi cosa gradita come dalle riscontrate  vostre segnalazioni.

Dunque la settimana per le borse si conclude in deciso rialzo grazie alla parziale risoluzione della situazione greca, tale fatto sembra aver ridato fiducia agli investitori tant'è che si recuperano livelli importanti su tutte le piazze, in Italia lo FTSEMIB si riporta sopra quota 20000 attestandosi in chiusura a 20590, cosi bene anche il DAX che chiude la seduta di venerdi poco sopra 7450.

Altrettanto buona la reazione sia sui mercati asiatici che americani, che vedono i mercati americani mettere a segno 5 giorni di rialzi consecutivi riportando gli indici sui massimi di periodo.

 Per quanto riguarda il petrolio dopo il calo di inizio settimana che vedeva il prezzo del contratto con scadenza agosto scendere sotto quota 90$, la dichiarazione dei ribelli libici di non esportare al momento ha forse dato spunto per il recupero su detto contratto portando il prezzo in area 95$.
Per le valute superstar della settimana in conseguenza di quanto detto finora è stata la moneta unica con sostanziosi rialzi nei confronti di tutte le altre valute, riportando il cambio EUR/USD a ridosso dell'importante resistenza posta in area 1.4550.

Per GBP settimana altalenante con cambi di direzione repentini sulla diffusione dei dati macro che come detto preoccupano e non poco gli investitori.

Per JPY settimana a nostro avviso di transizione che vede la moneta nipponica recuperare nei confronti di CHF e USD sopratutto per la forte debolezza di questi ultimi più che per forza dello Yen.

Settimana di calvario per CHF che come detto precedentemente si indebolisce molto nei confronti di tutte le altre valute ed in particolar modo dell'euro che torna in chiusura venerdi sopra quota 1.2300.
Passiamo ora ai livelli per questa settimana
EUR/USD
Il punto di riferimento della settimana è 1.4550 sopra tale livello troviamo 1.4618 - 1.4648 - 1.4709 - 1.4740 - 1.4771 - 1.4801 - 1.4862 - 1.4893. Sotto abbiamo invece 1.4496 - 1.4465 - 1.4435 - 1.4404 - 1.4374 - 1.4313 - 1.4282.

GBPUSD
Il livello di maggior interesse è 1.6113 quindi sopra troviamo 1.6144 - 1.6174 - 1.6235 - 1.6266 - 1.6296 - 1.6327 - 1.6357. Sotto abbiamo 1.6052 - 1.6022 - 1.5991 - 1.5930 - 1.5869.

USD/CHF
Il punto di maggior interesse è 0.8423 sopra troviamo 0.8484 - 0.8545 - 0.8606 - 0.8667 - 0.8728 - 0.8789. Sotto invece abbiamo 0.8362 - 0.8301 - 0.8270 - 0.8240 - 0.8179.

USD/JPY
80.47 resta il punto di riferimento quindi sopra troviamo 80.86 - 81.25 - 81.64 - 82.03 - 82.42 - 82.81. Sotto invece abbiamo 80.08 - 79.88 - 79.69 - 79.30 - 78.91.

A cura di Francesco Dipino - Trader professionista

Buon trading da Domenico e Francesco


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