Il vento della crisi mondiale continua a soffiare sempre più forte, ma quello che a nostro avviso è ancor peggio è il fatto che chi dovrebbe infondere la necessaria sicurezza e tranquillità, non sembra minimamente interessato a quanto sta accadendo e la logica degli interessi continua a mietere vittime fra i membri di una Europa sempre più allo sbando e che si preoccupa attraverso i suoi organi (non eletti dal popolo, BCE, FMI) di fare solo ed esclusivamente gli interessi delle banche e di proteggere le loro esposizioni sui debiti pubblici dei P.I.I.G.S., obbligando questi stessi paesi ad adottare misure di austerity, che detto francamente non serviranno a salvare questi paesi dal collasso ma solo ed esclusivamente a far rientrare le banche dei propri soldi, riversando l'intero onere di questa situazione ancora una volta sulla popolazione con tagli ai servizi sotto varie forme che non faranno altro che dare il definitivo colpo di grazia.
A nostro avviso Grecia, Irlanda e Portogallo sono già con un piede e mezzo fuori dall'unione monetaria in quanto i vari piani di austerity, non serviranno a rilanciare la crescita in questi paesi, chi forse ha ancora qualche fievole speranza di evitare un tale tracollo sono Spagna e Italia, ma dovranno essere i governi nazionali ad attuare misure tali da poter rilanciare la crescita.
Fatta questa premessa vorrei focalizzare la vostra attenzione sui risultati dello Stress Test fatto dalle principali banche europee, i risultati diffusi sono incoraggianti stando alle varie agenzie in quanto solo 8 non hanno passato il test e più in particolare 5 spagnole 2 greche ed 1 austriaca.
Dunque vi chiederete voi una buona notizia, mi spiace deludervi cari lettori, quello che forse non tutti sanno è che detto Stress Test è stato simulato non prendendo in considerazione l'eventuale e secondo noi imminente default della Grecia, per fare un esempio calzante è come se facessimo i crash test per le auto simulando scontri a 30 KM orari, quando poi l'auto in questione può raggiungere i 200 km orari.
Guardando oltre Oceano la situazione non migliora se entro il 2 Agosto la Casa Bianca non aumenterà il tetto del debito con un accordo bipartizan, potremmo assistere al primo default nella storia degli Stati Uniti, anche se dopo il monito lanciato da Bernanke all'audizione dinanzi al congresso le tensioni fra democratici e repubblicani sembrano attenuarsi, il tutto è stato poi sancito nellla conferenza tenuta dal Presidente Obama che a differenza di quanto accaduto in Europa ha chiaramente fatto riferimento ai sacrifici da fare per risollevare le sorti del paese e che tali sacrifici dovranno arrivare soprattutto dalla classe più forte del paese.
ANALISI DEI MERCATI
La settimana si è conclusa con parziali recuperi dopo le perdite fatte registrare ad inizio settimana, l'indice italiano FTSE MIB sotto attacchi speculativi si attesta in chiusura venerdi a 18450 punti restando comunque sotto pressione ed in attesa della reazione degli operatori del risultato degli Stress Test i cui risultati sono stati comunicati a mercati chiusi, a nostro avviso l'onda speculativa si è tutt'altro che fermata e ci aspettiamo una settimana ancora con grosse pressioni, livello di interesse è area 19100 oltre la quale cambierebbe la situazione .
Per quanto riguarda il DAX chiaramente risente anch'esso della situazione, anche se meno marcata la pressione dovrebbe farsi sentire anche su questo listino la prossima settimana monitorando area 7300 per possibili sviluppi rialzisti.
Per il FTSE di Londra area da monitorare a nostro avviso è 5900 solo sopra tale livello possibili spinte rialziste.
Per gli indici americani situazione analoga ai listini europei, anche se come detto le parole del Presidente USA sembrano essere state accolte bene dai mercati, a livello operativo vediamo punto chiave area 12500 per il DOW JONES con sviluppi rialzisti sopra tale area, per il NASDAQ stesso discorso e l'area da monitorare è 2400.
Uno sguardo al petrolio che in settimana si era riportato sopra i 99$ al barile per poi ripiombare giovedi a 94.50$, nella giornata di venerdi il prezzo recupera terreno attestandosi in area 97.40 area di resistenza oltre la quale potremmo assistere a nuovi test dei massimi di periodo con violazione dei 100$ al barile.
ANALISI VALUTE
Con l'Euro ed il Dollaro legati alle loro vicende politiche interne durante tutta la settimana sono stati premiati sia YEN che CHF con quest'ultimo che si rafforza enormemente in seguito ai venti di crisi.
La Sterlina britannica soffre della cattiva situazione europea e del ristagno dell'economia interna che continua ad avere una crescita molto bassa.
Per quanto riguarda i cambi EUR/USD si attesta in chiusura in area 1.4160 area da monitorare con attenzione, per cable l'area di maggior interesse è 1.6113.
Come detto sopra si rafforzano sia YEN che CHF portando il cambio USD/JPY sui minimi storici mentre USD/CHF continua a farne di nuovi registrando l'ultimo a 0.8085.
Passiamo ora ai consueti livelli
EUR/USD
Come detto livello di riferimento è 1.4160 sopra troviamo 1.4221 - 1.4282 - 1.4343 - 1.4404 - 1.4526. Sotto abbiamo invece 1.4099 - 1.4038 - 1.3977 - 1.3916 - 1.3855 - 1.3794 - 1.3733 - 1.3672.
GBP/USD
Il punto di riferimento è 1.6113 sopra tale livello troviamo 1.6174 - 1.6235 - 1.6266 - 1.6327 - 1.6357 . Sotto abbiamo invece 1.5990 - 1.5930 - 1.5869 - 1.5808 - 1.5747 - 1.5686 - 1.5625.
USD/CHF
Il livello di maggior interesse è 0.8179 sopra abbiamo 0.8240 - 0.8301 - 0.8362 - 0.8423 - 0.8484 - 0.8545. Sotto abbiamo 0.8085 - 0.8057 - 0.7996 - 0.7935 - 0.7874 - 0.7813.
USD/JPY
Punto di riferimento è 78.91 sopra troviamo 79.30 - 79.69 - 80.08 - 80.47 - 80.86 - 81.25. Sotto abbiamo invece 78.71 - 78.32 - 78.13 - 77.73 - 77.34 - 76.95 - 76.56.
A cura di Francesco Dipino
Buon trading Domenico e Francesco
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