Come anticipato nel precedente report la settimana è stata caratterizzata dalla situazione greca, difatti nella giornata di mercoledi con il voto a favore del piano di austerity proposto da PM greco Papandreou, la Grecia e l'Europa possono tirare un sospiro di sollievo. Sollievo che a nostro avviso ci conforta poco e di seguito cercherò di spiegare il perchè.
Dunque se da un lato le condizioni che FMI e UE avevano posto alla Grecia affinchè potesse essere erogata la tranche di aiuti di 12 miliardi sono state "attuate", dall'altro lato la situazione resta molto preoccupante. Difatti se tali aiuti permetteranno alla Grecia di sopravvivere per altri due mesi, il nostro interrogativo è che cosa succederà dopo.
Per intenderci il piano messo a punto dal governo greco su indicazioni degli esperti della BCE, permette sì di allungare i tempi, ma è altresì vero che lo fa a scapito del sociale con una serie di tagli alla spesa sociale, che non consentono di garantire i minimi servizi sociali degni di un paese occidentale. A dimostrazione di quanto diciamo ci sono i movimenti deicosidetti "indignatos" che tramite il web con un tam tam costante stanno dando vita a continue manifestazioni di piazza per esprimere tutto il loro dissenso, manifestazioni che troppo spesso stanno finendo con scontri e che fanno nascere in noi ulteriori timori. Detto questo altro aspetto da considerare con estrema attenzione è il fatto che, se questi aiuti consentiranno di rimborsare integralmente i titoli di stato in scadenza, è anche vero il fatto che le banche saranno obbligate a riacquistare titoli greci con scadenze lunghe e cedole basse, e dovranno essere acconto agli stati nell'allargamento al settore privato del rifinanziamento del debito greco, tutto questo lascia a nostro avviso trapelare quanto poco a livello europeo si creda ad una reale ripresa della Grecia, e tutto quanto detto finora ci fa pensare semplicemente al vecchio detto mal comune mezzo gaudio.
Ad aggravare la situazione a livello europeo, si aggiunge il nostro bel paese, in settimana infatti il governo con il nuovo piano finanziario ha sostanzialmente ammesso di averci "mentito" per due anni durante i quali si diceva che il nostro paese era ormai fuori dalla crisi, ed invece il fatto di dover trovare 40 miliardi per evitare di finire come la Grecia dimostra il contrario. Ma il fatto ancor più precoccupante a nostro avviso sono i mezzi per trovarli quelli che ci preoccupano, difatti se da tutte le parti continuano a focalizzare l'attenzione solo sui tagli alla spesa per la politica, che è sicuramente ben accetta anche da parte nostra, resta il fatto che detti tagli stando alle stime degli esperti dovrebbero consentire di risparmiare circa 6/7 miliardi, è dunque d'obbligo da parte nostra spostare l'attenzione sul restante e chiederci dove si reperiranno i restanti 33/34 miliardi? La domanda non sembra interessare le maggiori testate giornalistiche nè tantomeno i vari TG nazionali.
La risposta purtroppo dobbiamo ancora una volta cercarla fra le riga, e da quello che d'impatto ci pare capire la parte mancante arriverà da ulteriori tagli al welfare e introiti maggiori derivanti dall'aumento delle tasse e lotta all'evasione fiscale, vera piaga sociale nel nostro paese. Il problema quindi anche per il nostro paese resta la crescita che rimane fra le più basse d'Europa e detto programma finanziario non sembra preoccuparsi di questo fattore che resta a nostro avviso il fulcro principale per risollevare le nostre sorti e evitarci drammi come quello che stanno vivendo i greci.
La crisi mondiale in atto non risparmia nessuno anche dal Regno Unito arrivano dati macro circa la crescita davvero molto preoccupanti con timori per aumento dell'inflazione, ed anche il Giappone, anche in conseguenza delle recenti catastrofi naturali e non, comincia ad annaspare con dati macro inferiori alle attese e situazione di crescita quasi in stallo, per quanto riguarda invece gli elvetici unica preoccupazione rimane una moneta eccessivamente forte, anche se nell'ultima settimana ha perso terreno nei confronti di tutte le altre valute, forse stando ad alcuni rumors con l'intervento della SNB.
Per quanto riguarda gli USA la situazione non sembra essere mutata rispetto alla scorsa settimana nel senso che anche qui la situazione è tutt'altro che rassicurante. Infatti il congresso continua a rimandare l'appuntamento per affrontare il problema del debito pubblico che continua a crescere e anche se alcuni dati macro danno qualche segno di ripresa anche per gli Stati Uniti il nocciolo della questione rimane limitare il debito. A nostro avviso la FED sembra essere orientata a continuare su questa politica monetaria, e cioè cercare di indebolire il dollaro per poter cercare di far fronte più agevolmente agli interessi da pagare, situazione evidenziata anche dall'agenzia di rating cinese Dagong.
Infine un ultimo appunto riguardo proprio la Cina che con il dato macro circa la crescita in calo rispetto alle attese comincia ad essere attratta anch'essa da questo circolo vizioso innestatosi a livello mondiale.
Novità!!!...
Da questa settimana inseriremo nel nostro report anche uno sguardo alle borse in particolar modo agli indici sia europei che americani ed al petrolio, sprerando di farvi cosa gradita come dalle riscontrate vostre segnalazioni.
Dunque la settimana per le borse si conclude in deciso rialzo grazie alla parziale risoluzione della situazione greca, tale fatto sembra aver ridato fiducia agli investitori tant'è che si recuperano livelli importanti su tutte le piazze, in Italia lo FTSEMIB si riporta sopra quota 20000 attestandosi in chiusura a 20590, cosi bene anche il DAX che chiude la seduta di venerdi poco sopra 7450.
Altrettanto buona la reazione sia sui mercati asiatici che americani, che vedono i mercati americani mettere a segno 5 giorni di rialzi consecutivi riportando gli indici sui massimi di periodo.
Per quanto riguarda il petrolio dopo il calo di inizio settimana che vedeva il prezzo del contratto con scadenza agosto scendere sotto quota 90$, la dichiarazione dei ribelli libici di non esportare al momento ha forse dato spunto per il recupero su detto contratto portando il prezzo in area 95$.
Altrettanto buona la reazione sia sui mercati asiatici che americani, che vedono i mercati americani mettere a segno 5 giorni di rialzi consecutivi riportando gli indici sui massimi di periodo.
Per quanto riguarda il petrolio dopo il calo di inizio settimana che vedeva il prezzo del contratto con scadenza agosto scendere sotto quota 90$, la dichiarazione dei ribelli libici di non esportare al momento ha forse dato spunto per il recupero su detto contratto portando il prezzo in area 95$.
Per le valute superstar della settimana in conseguenza di quanto detto finora è stata la moneta unica con sostanziosi rialzi nei confronti di tutte le altre valute, riportando il cambio EUR/USD a ridosso dell'importante resistenza posta in area 1.4550.
Per GBP settimana altalenante con cambi di direzione repentini sulla diffusione dei dati macro che come detto preoccupano e non poco gli investitori.
Per JPY settimana a nostro avviso di transizione che vede la moneta nipponica recuperare nei confronti di CHF e USD sopratutto per la forte debolezza di questi ultimi più che per forza dello Yen.
Settimana di calvario per CHF che come detto precedentemente si indebolisce molto nei confronti di tutte le altre valute ed in particolar modo dell'euro che torna in chiusura venerdi sopra quota 1.2300.
Per GBP settimana altalenante con cambi di direzione repentini sulla diffusione dei dati macro che come detto preoccupano e non poco gli investitori.
Per JPY settimana a nostro avviso di transizione che vede la moneta nipponica recuperare nei confronti di CHF e USD sopratutto per la forte debolezza di questi ultimi più che per forza dello Yen.
Settimana di calvario per CHF che come detto precedentemente si indebolisce molto nei confronti di tutte le altre valute ed in particolar modo dell'euro che torna in chiusura venerdi sopra quota 1.2300.
Passiamo ora ai livelli per questa settimana
EUR/USD
Il punto di riferimento della settimana è 1.4550 sopra tale livello troviamo 1.4618 - 1.4648 - 1.4709 - 1.4740 - 1.4771 - 1.4801 - 1.4862 - 1.4893. Sotto abbiamo invece 1.4496 - 1.4465 - 1.4435 - 1.4404 - 1.4374 - 1.4313 - 1.4282.
GBPUSD
Il livello di maggior interesse è 1.6113 quindi sopra troviamo 1.6144 - 1.6174 - 1.6235 - 1.6266 - 1.6296 - 1.6327 - 1.6357. Sotto abbiamo 1.6052 - 1.6022 - 1.5991 - 1.5930 - 1.5869.
USD/CHF
Il punto di maggior interesse è 0.8423 sopra troviamo 0.8484 - 0.8545 - 0.8606 - 0.8667 - 0.8728 - 0.8789. Sotto invece abbiamo 0.8362 - 0.8301 - 0.8270 - 0.8240 - 0.8179.
USD/JPY
80.47 resta il punto di riferimento quindi sopra troviamo 80.86 - 81.25 - 81.64 - 82.03 - 82.42 - 82.81. Sotto invece abbiamo 80.08 - 79.88 - 79.69 - 79.30 - 78.91.
A cura di Francesco Dipino - Trader professionista
Buon trading da Domenico e Francesco
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